D’un tratto trasalì, lo sguardo diventò opaco, perso nel vuoto. Il viso si contrasse in uno spasmo di dolore. La tazzina che stava portando con mano tremante alla bocca le cadde e il caffè si versò lasciando traccia sul lenzuolo.
Effimere illusioni, vana speranza, scherno della realtà: gli effetti del sedativo che le era stato somministrato, poco prima, erano cessati e con essi un breve sprazzo di normalità.
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