Cercando di capire come questo sito di “nuovapoesia” funziona, leggo un po’ tutte le pagine (poesia, musica, immagini, prosa e altre pagine che devo ancora scoprire). Qualche giorno fa mi sono imbattuta (in alto a destra), in una citazione (sono tutte molto interessanti), che mi ha colpita particolarmente :” L'evoluzione dall'ameba all'uomo è un progresso per i filosofi, ma si ignora cosa ne pensi l'ameba”- (B.Russell). Bene, sono andata alla ricerca del significato di “Ameba” e così, fantasticando un po’, ho dato voce all’ameba stessa, per permetterle un dialogo con un essere umano e finalmente scoprire cosa ne pensa dell’evoluzione e del progresso.
L’umano, seduto su uno scoglio , osservava il mare ; la sua mente, sempre in stato di veglia (anche quando dormiva), in quel particolare momento, stava elaborando dei pensieri sull’evoluzione della specie. In particolare si faceva alcune domande: “ L’uomo è la specie più fortunata?”. “L’evoluzione e il progresso l’hanno fatto diventare vincente rispetto ad altre specie”?”, “Vincenti da cosa, da chi?”.
Umano, convinto che , comunque, la superiorità della sua specie aveva avuto il sopravvento su tutte le altre esistenti nel mondo, se ne gioiva. All’improvviso, non più distratto da tutti quei pensieri filosofici, si sentì osservato. Guardò a destra e a manca, nulla! Ma poi, osservando meglio ciò che lo circondava, si accorse che, sullo scoglio proprio sotto i suoi piedi, una cosa piccola, molliccia e informe lo stava osservando.
UMANO: “Chi sei dunque tu che osi disturbare la mia quiete con i tuoi occhietti quasi invisibili?”.
AMEBA: “ Sono un essere marino, ti stavo osservando e ho letto i tuoi pensieri”.
UMANO: “ Tu hai letto i miei pensieri? Io sono un umano, un essere intelligente e superiore, non una sottospecie come te che non si può definire, senza scheletro e con una sola cellula”.
AMEBA: “ Io non sono una specie inferiore e te lo dimostrerò. Tu mi consideri soltanto una mollezza, ma sono adattabile, intelligente e mutevole (aveva forse letto Macchiavelli?). Mi avete catalogata come priva di personalità, incapace di prendere iniziative, priva di passioni , ma, sappi mio caro umano, che tutto questo è frutto della vostra ragione , noi amebe non abbiamo un’interiorità razionale è vero, ma siamo ad un livello piuttosto elevato di complessità”.
UMANO: “Complessità? Io non vedo in te né braccia, né gambe, né bocca ,né ragione ”.
AMEBA: ” La vostra evoluzione vi ha portato forse la felicità? Siete veramente convinti che uscirete vincenti dal vostro progresso?”.
UMANO: “Certo che ne sono convinto. Noi studiamo, costruiamo palazzi e città, abbiamo portato la tecnologia ad altissimi livelli, siamo arrivati sulla luna ma, soprattutto amiamo”.
AMEBA: ” Ascoltandoti, se solo avessi la bocca riderei a più non posso, ma posso comunicare con te soltanto per telepatia, questo non mi impedisce di dirti ciò che penso. Smonterò ad una ad una tutte le tue affermazioni”
1 – Voi studiate – “ A cosa vi è servito lo studio? L’avete forse impiegato per diventare coscienti e responsabili nei confronti del mondo? Avete dato importanza ai grandi poeti e al loro potere umanizzante?”.
2- Voi costruite palazzi e città – “ L’intensa urbanizzazione ha creato soltanto degli spazi dove vivere , spesse volte palazzi altissimi ed emarginazione sociale, i vicini di casa neanche si conoscono, nessuno si saluta più”
3- Avete portato la tecnologia a livelli altissimi. “Molte tecnologie possono influenzare negativamente la psiche, soprattutto nei più giovani lasciati a se stessi per amore di tranquillità da parte degli adulti”.
4- Siete arrivati sulla luna. “ Questa è una cosa che gli esseri del mare non capiremo mai. Miliardi di miliardi spesi. Perché non usare quella montagna di denaro per altre buone cause qui sulla terra? C’è tanta fame nel mondo ma voi continuare a organizzare convegni e incontri per parlarne e bla…bla…bla…., gli affamati continuano a morire di fame, per non parlare poi di tutte quelle armi che distruggono cose ed esseri umani inermi”.
5- Soprattutto amiamo. “Questa è la menzogna più grande dell’intero universo. L’amore è un dono totale di se stessi, non qualcosa che fa comodo quando serve; l’amore è silenzioso , non si chiede ma si offre, anche senza ritorno, non cerca il proprio interesse. Voi umani avete paura dell’amore, lo usate soltanto, in modo subdolo per piegare la volontà altrui” .
Dopo questo lungo discorso sugli occhietti di Ameba si formarono delle goccioline , era triste e Umano percepì quello stato , adesso era triste anche lui.
Ameba, strisciando lentamente sullo scoglio, piano piano , scivolò e si perse nelle acque del mare, dove non c’erano né palazzi né tecnologia, dove la legge del più forte era soltanto una logica di sopravvivenza e non quella della prevaricazione.
Adesso, finalmente , i filosofi non ignorano più cosa ne pensa l’Ameba dell’evoluzione della specie.
michela
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