E’ un pomeriggio qualunque , il bosco alita un’aria fredda e pungente, la nebbia avvolge il paesaggio che mi circonda, i miei passi , sul soffice tappeto di aghi di pino, non disturbano il magico silenzio che tutto avvolge interrotto soltanto dal ciarlare degli uccelli che svolazzano attorno ad una conca d’acqua.

Libera, affondo il mio spirito nei cristalli di nebbia, affido a loro i miei pensieri che fluttuano nell’aria . A passi felpati percorro i sentieri che si snodano tra gli alberi maestosi e  proiettano i loro rami verso l’alto , quasi a volere toccare il cielo, ascolto il respiro del bosco che si fonde con il mio.

Il canto della natura mi avvolge , mi sfiora lieve come un battito d’ali , donando ai miei ricordi una sinfonia che li fa volare sempre più su tra le cime stesse degli alberi che,  a tratti, mi regalano spicchi di azzurro mentre, goccioline di nebbia, si posano sui miei occhi .

Un angolo, una pietra che sembra un comodo sedile vicino al ruscello, mi invita a raccogliere  memorie sempre vive e presenti.

Le foglie stanche che calpesto sembrano gridarmi: “Coraggio, noi rifioriremo , il nostro humus nutrirà il bosco e rinasceremo virgulti a primavera per continuare il ciclo della vita e tornare a brillare sotto i raggi del sole”.

Non voglio rifiorire a primavera ma voglio godermi l’attimo , mi lascio trasportare dalle lancette impazzite dell’orologio che si lanciano in una corsa indietro nel tempo tra gli odori pungenti del bosco. 

In quella sottile atmosfera mi raggiunge  un sorriso raggiante, uno sguardo, colore del cielo, m’invita, tendo la mano, vedo riflessa la mia immagine,  ma il tempo impietoso non regala altro tempo e ridona le forme al presente.   

Un piccolo coniglio corre,  si lancia  giù verso la valle e raggiunge  uno spazio senza ostacoli.

L’acqua continua il suo perenne mormorio, capisco la sua voce; cancello ad uno ad uno i miei pensieri percorrendo i sentieri delle chiocciole.

Guardo il ruscello, raggiungo la sua acqua limpida , mi lascio accarezzare dalla sua energia. Schiudo la finestra della vita sul mondo che mi circonda  , mi vedo  camminare a piedi nudi sull’acqua.

Sulla riva del ruscello, arrotolati, i miei ricordi odorano già di muschio.  

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