Sei entrato
nel silenzio della mia vita
non per addolcirlo,
ma per sconvolgerlo.
Hai rivangato
desideri sopiti, scordati.
Avevo accettato questo silenzio,
mi ci ero adagiata;
vi sei entrato
per ricordarmi
che esistono
le parole, i sorrisi,
le risate, il pianto.
Hai ridestato l'angoscia
di volere, di cercare, di ottenere,
di non raggiungere.
Ti ostini a farmi vivere
e io ti sono grata
come se tu mi trascinassi
su un campo di battaglia
da cui ero riuscita a fuggire.
Gisella Ruzzu
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