Cosa sarà di noi
nei lunghi inverni padani
davanti a un legno ardente
quando rughe disegneranno la pelle
e sguardi stanchi cercheranno ristoro?
Forse ci lasceremo cullare dai ricordi
da manifeste malinconie
davanti a un davanzale spoglio
ammirando la neve che adorna il prato.
Torneremo ai giorni trascorsi
nelle torridi estati senza fine
abbracciati all’ombra di un pino
incatenati alla musica della risacca
e alle urla dei pescatori sulla riva.
Disegneremo foglie con aghi
e baratteremo biglie su piste,
incroceremo spade di legno
e archi partoriti da ombrelli.
Stanchi ci addormenteremo
soddisfatti del viaggio
come un vascello mai domo
nell’attesa dell’ultimo atto.
Carmelo
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