Sul finire del giorno
mi si affollano addosso;
se mi fermo a pensare,
se indietreggio nel tempo,
ecco, affiorano amare:
sono come macigni,
come abissi scavati
o tormenti pulsanti;
sono laccio alla gola
e fantasmi inquietanti
che accompagnano i passi;
velenose s'affacciano
sulla rima del labbro
e vorrebbero uscire
ma passato è quel tempo
quando avrebbero avuto
qualche senso pregnante
e sarebbero state
mani tese sul baratro
o foriere d'amore,
forse un ponte allungato
o una fonte di luce
nel silenzio d'affetti;
se non sono mai nate
per orgoglio, per rabbia,
forse per ritrosia
o è mancato il coraggio,
ora scavano solchi
e poi erodono a fondo;
come ferite infette
bruciano senza tregua
le parole mai dette.
Gisella Ruzzu
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