E fu d'un freddo penitenziale
che il verbo ghiacciò le corde sue,
echi d'avvoltoi nell'aria ora risuonano.
Malvagia sorte!
Nei brevi lassi tra sorde tempeste,
di mente i morsi solcano le rughe
e di passo in passo l'avara tempra
ingannò l'attesa del ritorno al nido.
Sacro il nido, fu violato e tradito
nell'amara sorte cui toccò l'ardire:
"Sarai figliol prodigo, tu,
nell'improdiga solitudine che ne viene
e penitente il cuore, in chiodi
e stimmate farai tuo il silenzio
sul paterno dolore con parchi anatemi
di menzogna, fosca e crudele
che di mendacia e in mendacia
mena a Canossa col nudo piede."
Abbraccio benedicente sarà di lui,
'ché 'l padre suo l'accoglierà malgrado.
L'accoglierà nel sacro, nel calore
dell'immenso suo dolore.
Carmen Cantatore
96 854 98
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