La vita:
sì, la vita
quella vera
che cos'è?
Ogni passo
è l’allungo della gamba
e mi sospinge in nuove vie.
A muoverlo son io
padrone del corpo
comandante
e pilota del passaggio
che mi avvio
in luoghi sconosciuti
e se son cieco
sordo o muto
dove sono
purtroppo non capisco.
In quel passo
verso il nuovo
m’inoltro ben deciso
per vagare in altri mondi
chiari
oscuri
comunque sconfinati
sconosciuti e mai vissuti.
Sempre
son la vita dell’umano,
eppure
in quel passaggio
e solo lì
considero il vissuto
il vissuto vero
del passaggio superato
proiettato verso il nuovo
che all'istante
vedo e gusto
se ben accompagnato
con i sensi nella luce
che per mano ognora prende
indicandomi la via.
Altrimenti cado
per gli insensati sensi
comandati dal profano
e stimolati nei miei sogni;
e cado, senza pensare
di inciampare nell'angusto.
È un programma.
Sono comandato
e non capisco
e così
allungo la gamba
e muovo
senza pensare
che proprio lì
ben si cela
l’inizio
o la fine della trama.
In quell'allungo
il futuro prospettato
può finire, oppure
muovere lontano
in sconosciuti
straordinari
luminosi mondi.
È il futuro!
Lo vivo nell'istante
e in quell'atto e solo lì
sta il presente.
E il vissuto
goduto nel passato
è limitato a quel passaggio
straordinario e delicato.

 

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