Certe giornate, sono io quel giorno,
quel presagio suo di sereggiare.
Giorno che sogna d'esser tramonto,
voltar le spalle a tutto, e notte diventare.

Speriamo in tanti imbrunir quegli orizzonti
ma ciascuno cerca la sua sera,
che delle volte si attarda in altri mondi,
o giunta, non vuol finire, pacata e sincera.

Rattrista il chiarore del giorno,
e divento anch'io notte profonda.
Germogliano intensi fiori di campo,
intorno il mio giacer la notte, bagnata e feconda.

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