Diversità accostate senza apparente logica
conquistano la sorte d’un primo piano tondo
fra toni cupi e sfumature perse Sprazzi gialli di luce
minacciati dal grigio prendono tempo
su bianche spiagge disegnando una tregua Sono tessere pregne
di quotidiano affanno che affollano le pieghe
del quadro in divenire dove l’occhio s’inventa
cicliche strategie Alchimie in equilibrio
frenano il lievitare d’esuberanti eccessi
Tengono il gioco nei limiti concessi Fugge tra fibra e fibra
ogni impura presenza che il vortice respinge
oltre il vitale spazio finché decelerando
tutto piano s’arresta Panni senza memoria, privati d'ogni storia
in brusca ricaduta l'un contro l'altro spinti
sedimentano in tondo.
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