Come un lungo inverno
che, oltretempo, duro si trascina
tra stanche albe ed algidi tramonti,
così mi appare l’oggi
che troppo spesso sembra non curarsi
dei giorni duri tutti messi in fila.

Suadente primavera
verrà a bussare alle nostre case
chiedendoci d’uscire dalla rabbia,
d’immergerci con lei
nell’aria di fiducia data all’uomo
per perseguire pace e suoi dintorni.

Con ali di fortuna
prestate da un’aquila oziosa,
ritoccherò quel cielo sempre amato
col cuore mai stanco
di chiedere al presente nuovi impulsi
perché io creda nel mondo mio migliore.

Scanserò le nuvole
per farmi largo e bello tra i colori
e lì vedere se tutti quegli azzurri
ancora son gli stessi
sdraiati sul mio mar di sempre.
Se fosse, del doman paura non avrei.

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