Vorrei ricordare l’ingenua neve
nel suo tentativo di coprire sangue
per illuderci forse che ogni cosa
possa essere occultata, mai esistita.
La memoria, però, travalica il bianco,
va oltre ogni filo spinato, oltre ogni arma.
Supera distese perverse, malanime,
recinzioni incomprensibili e fa la storia.
Io amo cantare le gesta dei miei eroi
ma devo, perché voglio, rammentare il male
per fare in modo che mai più si ripeta.
E tuttavia, davanti a un foglio immacolato,
mi chiedo, oggi, cosa può fare un verso
se non il verso all'impotenza umana.
La mia poesia, che tanto chiamo in soccorso,
non é capace, neanche lei, di lenire dolore.
Solo pregare.
*
26/01/2023
Aurelio Zucchi
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