È virgola che il periodo spezza.
Lo amplia con cura, lo articola al meglio
finché nel punto il pensier non si esprima.
È sfogo di fonte che rivolo trova.
Lo plasma, lo accresce, lo affida alla terra
finché nel letto fiume diventa.
È acqua che l’alveo abbandona.
Lo estende, lo abiura nel tacito accordo
finché nel suo delta mescola idea
e, confusa, muore nella vita del mare...
Aurelio Zucchi
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