In prima fila, sulla poltrona d’onore
si dà convegno la notte, lumeggiante
vestale che reca nuovi fuochi
e antichi silenzi, fino a far perdere
I sensi al poeta, che, alle tenebre,
concede il suo canto bruciante
lasciando parlare il suo corpo-cuore
sull’altare incensato non sacrificale
ad inutili dei, ma dono d’amore
all’anima universale nostalgica
e seducente della terra, che brucia
e non consuma le fiamme ardenti
danzanti sul lago insieme alle ninfee
che giocano a rimpiattino
con la luna e soffiano, nella mente,
parole e musiche non più sconosciute.
Non parla più la notte adesso, indipendente
ed intrigante musa-ruffiana-amante,
ma i cinque sensi del poeta
che forzando passaggi d’anima,
oltre il visibile planano, non subendo
limiti d’arresto, ma voluti voli che scelgono
di ardere in un solo unico canto
oltre lo spazio, oltre la barriera del tempo.
michela
73 615 77
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