Ormai non è più solo quello specchio
di mare acceso di colori al sole
che naufragando va verso ponente
là nei giardini degli dei dormienti
dove c’è l’ombra che già lunga solca
la quiete e semina aliti di vento.
Di là della scogliera s’inabissa
la luce e gli occhi accolgono il silenzio
che si lascia rapire da lampare
immerse in odorosi prati di alghe:
non è di pioggia il lento mormorio
che tra le nuvole si va sciogliendo
ma lievi evanescenti melodie
che scintillando nutrono aria e cielo
di un solo canto in echi di Sirene.
michela
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