Sei virgola adesso
nella pagina del mio diario
un tratto di penna ricurvo
una sospensione inattesa.
Sospiro tra guanciali di carta
nel ricordo di un vecchio gabbiano
come nuvola ingiallita dal tempo
e dalla sovrana memoria.
Nella punteggiatura ti inseguo
parentesi a tratti inattesa
nella frase più rara
ed è già contesa tra pari.
Nel virgolettato accento ascolto
la differenza che coglie quel verso,
lineare, semplice e puro,
adesso profondamente diverso.
Sgorga irrequieta come sorgente
la fonte del sapere che attinge
dalle catene che avvolgono inquiete
la mia sorgente di vita
e rifletto in te le pene
in quel mio nero d'inchiostro.

 

 

 


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