Negli aspri selvaggi del Supramonte

ho trascorso i giorni migliori

che natura possa donare   

   

all’eterno rigoglio dei lecci,

corbezzoli e ginepri, in splendide valli

colline e irte pietraie

 

carezzate dall’onda di barbarici profumi

concessi a indianici eventi

rivolti agli stimoli del passo 

 

che ignora i confini del giorno

ripreso nell’acqua stellare

del mio Paradiso!

 

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