Navigando nella mente sul passato
riportando nel presente personale
la vita ci scorre come un film
rivedendo i ricordi nel virtuale.
Nell’insieme del processo naturale
ci troviamo nell’esistenza per la vita
acquisendo forza e sicurezza virtuale
viaggiando per vittoria e mai sconfitta.
La persona proiettata nel passato
negli sbagli correggersi dovrebbe
dai ricordi non impara cosa ha fatto
non distingue oltre ciò che lui potrebbe.
Navigando negli sprazzi della storia
capisce i passaggi aggrazianti
incapace si rivela l’incapace
considerarli totalmente tutti quanti.
Rivedendo nel presente quel passato
non rivela nei passaggi del presente
condizione dell’instabile vivente
rivivendo quel periodo nella mente.
Universo straordinario inesplorato
contenuto nella testa di ogni nato
esplorarlo possiamo quanto vogliamo
ma non riusciremo a districarlo.
Quell’ambito piccolo e sconfinato
un labirinto lo spartire è dimostrato
alcuni hanno provato a penetrarvi
combattendo contro i loro stessi dardi.
Il nostro pensare sugli altri proiettiamo
dimenticando che gli altri noi non siamo
il contenuto cerebrale inscatolato
non è nostro e neppure di ogni nato.
Più cerchiamo di scoprire l’inscoperto
maggiormente inciampiamo nell’incerto
dimensioni appassionanti scopriremo:
lontano da noi tanto viaggeremo.
“L’irreale!” realizzando per davvero
fa scoprire il passaggio del Mistero
combinazione risorgente universale
in noi si manifesta il regale.
Pensa al reale che non esiste
al futuro che vivi dentro te
concentrato nella vita che ti crei:
deserto nero, nient’altro intorno c’è.
Come la morte è la vita senza sogni
certi sogni sono la morte della vita
nel virtuale prodotto del cervello
l’umano si realizza e non realizza.
Subentra la tensione permanente
al pensare che esisto e non esisto
per uscire dallo stato incoerente
m’immergo nel profondo, reagisco.
Nuovi stimoli emergono dal cervello
il cuore li riporta per la vita
fa emergere pensare il mal fardello
dell’umano che non accetta la sconfitta.
Agli stimoli si scoprono antri bui
la luce rischiara quei deserti
la sete ti aggredisce viaggiando
guidato dalla luce tu prosegui.
Della vita contenuta nel pensare
ascoltare occorre vita del pensiero?
Se penso che sono qui e non esisto
perché ammiro il blu del cielo?
Il creato universale sta di fronte
ogni cosa che vedo vede me
origine e futuro senza sorte
la mia vita: sapere voglio cos’è.
Sono segnali di burrasche interiori
non accettare le sconfitte personali
mi consiglia di affrontarle in vari modi
il naufragare in tempeste di alti mari.
Il vento tempestoso si allontani
desidero la pace conquistare
di terremoti ne ho vissuto tanti:
solo nell’umiltà rappresentare.
Rivolto all’infinito del profondo
per la ricerca della pace liberante
giorni e notti osserverò ogni stella
cercando segni del Risorto Illuminante.
Lanusei 06 settembre 2007
Antonio Balia
35 267 39
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