Scritto da Antonio Balia. Pubblicato in Poesie il 10 Apr 2019.
Hot 3424 visualizzazioni 0 preferiti
Quanto, quanto ancora spero, Dio mio
che il tempo in me possa nuovamente scomparire.
Ah, se le foglie tornassero a fischiare:
non sentirei solo il sibilo, ma le vedrei danzare!
che il tempo in me possa nuovamente scomparire.
Ah, se le foglie tornassero a fischiare:
non sentirei solo il sibilo, ma le vedrei danzare!
E oltre le nubi e la luna
volerei sfidando il vento, quello vero
che scombina i momenti delle foglie e dei suoi rami!
volerei sfidando il vento, quello vero
che scombina i momenti delle foglie e dei suoi rami!
Oh Dio, Dio
che sempre e comunque impregni
dell’essenza, che non colgo
in questa buia, inesistente via:
manda un angelo, un arcangelo o chi vuoi!
che sempre e comunque impregni
dell’essenza, che non colgo
in questa buia, inesistente via:
manda un angelo, un arcangelo o chi vuoi!
Mandalo a ridare ragione all'insignificante
che scombina ogni mio passo e mi proietta alla pazzia!
che scombina ogni mio passo e mi proietta alla pazzia!
Mandalo, mandalo ti prego
purché sia solo di te e dei tuoi influssi
che possa davvero impazzire o morire!
purché sia solo di te e dei tuoi influssi
che possa davvero impazzire o morire!
Se solo gli alberi parlassero!
Le foglie poi cantassero alle note d’invisibile spartito:
quanti segreti ancora scoprirei!
quanti segreti ancora scoprirei!
E quante illusioni ancora decadrebbero all'istante
e l’inutile esistenza
di cui mai capivo e non vedevo
e diversa non immaginavo:
rivedrei relegata in un angolo sperduto d’altro mondo!
e l’inutile esistenza
di cui mai capivo e non vedevo
e diversa non immaginavo:
rivedrei relegata in un angolo sperduto d’altro mondo!
Ogni presenza era motivo di cagione e di conquista
e quanto più volavo sulla cresta della misera illusione:
ancora più mi allontanavo
dal tronco degli alberi frondosi e verdi;
con le foglie abbandonate all'ignoto destino!
e quanto più volavo sulla cresta della misera illusione:
ancora più mi allontanavo
dal tronco degli alberi frondosi e verdi;
con le foglie abbandonate all'ignoto destino!
Ma perché? Perché?
Non sono forse tronco, ramo e foglia anch'io?
Allora, perché?
Perché, Dio mio: non m’incateni, mi spogli e mi rivesti?
Non sono forse tronco, ramo e foglia anch'io?
Allora, perché?
Perché, Dio mio: non m’incateni, mi spogli e mi rivesti?
Antonio Balia
35 265 39
- 0
- 0
- 0
- 0
- 0
- 0