fa che si consumi piano piano,

come la notte degli innamorati

- il tempo non sta fermo sul guanciale,

sul fresco del suo lino,

ma sulla curva morbida del seno-.

Piano dunque, piano. S’asciughi

la forma carissima del pianto.

Per te.

Che sei così, tra le mie braccia: iddìa.

Pervinca eterna

del mio stanchissimo sovrano. In petto.

Veloci passino, d’artici cieli, nubi:

i volti. Di rinunciate prospettive.

E così, dalla tempesta in mare, incitrullita,

la nave mia nel giusto porto. Finalmente.

Atterri

  • 0
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0