E sono madre e terra, 
custode del tuo seme, 
mare ove dilagano i tuoi orgasmi.
Muovo lungo sentieri oscuri, 
trattengo la tua mano 
acchè tu non abbia a perdere la meta.
Ignota questa rotta in mari tempestosi,
io al timone tu, sempre, all'albero maestro.
Hai cazzato la randa 
e lo scafo scivola veloce, 
sibilando e fendendo le onde.
V'è un porto in fondo a questa corsa,
là giaceranno le nostre vite
e nuvole di ricordi 
come stormi di fenicotteri al passo
saranno i pensieri del nostro domani.

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