i motivi. E le ragioni si esibiscono.
Coturni ai piedi, maschere e chitoni.
Accade.
Come dopo un dolore.
Un errore.
Un amore. D’abbrivio.
Premurosa conseguenza
che ama disegnarti
d’ingombranti sgorbi: lo specchio.
E non c’è verità, verità di per sé
(sulle mani pesa la tristezza pura della polvere,
ombra del tempo degli eroi).
In pancia un cane, stanco di ululare alla luna,
s’accascia all’ennesima festa degl’ibridi.
Nessuno. E
ciascuno.
Insieme a nessuno
Massimo Pacelli
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