sfilo con cura la cartina nuova,

la vestaglietta estiva, corta e fina,

al fascio generoso della lampadina,

s’aprì quel po’ che la farina scova;

 

prendo il filtrino dalla sua bustina,

si mosse il dito all’imbiancata pelle

e, il polpastrello delle dita snelle,

sul naso pose bianca la farina.

 

adagio nell’incavo poi il tabacco

che rollo e curo non si formi un grumo.

Mi dette un bacio che mi piacque un sacco,

 

bacio di cui ancor sento il profumo.

Accendo. Aspiro e dalla bocca stacco

 

- ed ecco che così tutto va: in fumo -

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