c’è una chiazza di sole stanco.
Oggi. Nel cielo. S’annoia. Al soffio
di noi, sospiri, pensieri.
E non v’è cura per questo
giardino. Abbandonato.
In cui ciascuno ha il suo proprio cavallo.
Il bianco, certo, chi l’ha rubato; il nero,
il nero chi gli è capitato.
E così il suo mare.
E il suo proprio gabbiano.
Che si getta, come tra onda e onda,
nella memoria. Dove,
forme familiari e anime calde
e: silenziose parole, forano la crosta.
Uno sguardo profondo. Insomma.
Che ci coglie e che noi desideriamo.
Più del tocco.
Perché, parafrasando un gran poeta,
la morte
è solo vita senza il bene d’uno sguardo
Massimo Pacelli
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