lì. È in quel luogo.

Tra i gelsi zuccherini e i rovi: la vita,

colore del cristallo. Rammaricata.

Raggomitolata quasi sopra quel cartone.

Steso, giorno e notte, a carezzare

l’angolo del portico. Asciutto.

Secco senso di dolore.

 

Assenza. Cui nessun cuore offre: giaciglio.

 

E tutto è qui ciò che m’è uscito

per rendere giustizia a un’esistenza.

 

Rapido un soffio in cima alla lanterna e

va la scelta. Tua. Tristissima fiammella

che prende tutti i fiori e lascia: nebbie.

Pittore. Ch’ha dipinto un quadro vuoto,

senza un colore, un cenno d’estro. Eterno

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