ester
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Cara Ester avevo dimenticato questo lemma che suscita ricordi campestri e bucolici.
Per mia fortuna ho vissuto dalla nonna in piena campagna e rammento le brine, le nebbie, le stelle, la neve, i tramonti, i grilli e un'infinità di altre cose che i tuoi versi hanno riportato alla memoria. Galaverna, in particolare, è colma di significato emozionale, per me. Galaverna, il suo alternarsi con le stagioni che ho amato.
Grazie di avermelo suscitato, ti abbraccio
Grazie, Carmen, in effetti anche qui in città ormai siamo abituati a vivere così. Nemmeno riesce a nevicare, ma spesso il gelo è forte e fra l'erba in giardino crea scenari illogici. Così la mattina del 17 gennaio di quest'anno, mentre mia figlia mi accompagnava ad una visita, quel che c'era sui cristalli dell'auto non era neve e quello che ancora cadeva sembrava minuscola grandine.
Mi ha riportato immagini di qualche anno fa, però allora era già sera e la luce diffusa di una lampada esterna rendeva il tutto surreale. I fili d'erba sembravano inamidati!
Un abbraccio anche a te.