Irrompe nel pensiero quel ricordo
di una sera lontana, mentre andavi.
Non ti voltasti, immemore del piccolo
rituale fra di noi: la mano alzata
a salutare e l'ultimo sorriso
dal fondo delle scale. Infreddolite
braccia incrociavo al petto e pugni chiusi.
L'angoscia del distacco penetrava
la mente come lama. Il gesto obliato
avvampava di dubbi i miei pensieri.
La notte lunga m'attendeva al varco
col letto vuoto e gelide lenzuola.
Avverto ancora lo struggente intrico
di desideri, rabbia e gelosia.
E giacqui inquieta, disarmata e sola,
aggrappata all'attesa
come una foglia al ramo.
Gisella Ruzzu
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