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Da secoli più non mi cammini accanto
ma pur dal tempo tanto sommersa
dal fondo a strascico ti ripesco
e un frangente di memorie borboglia
se corre la fantasia in volo
per le aiuole del tuo ricordo fiorito.
In un decaduto regno mi riavventuro
tra meandri e sentieri ameni
come chi non ignori un percorso
e sicuro punti a una meta
ove ambiti si celano
muliebri segreti inviolati.
Pudica e candida silfide
tra sogni svolazzi in veli avvolta
occhi carezzevoli li trafiggono
cercando un squarcio improvviso
che riveli intatte forme evocate!
Fulgida vampa, brama antica
che ridesti i miei sensi spenti
come ancor mi ardi e mi bruci!
Ah quanta impertinenza e vigore
per formicolii di antica giovinezza
che ritornano vispi e audaci:
circoli d'ansia increspano
di dolcezze il lago del cuore
emozioni a sciami lo sorvolano.
Oggi come ieri che più non so
se siamo morti o vivi
sfaldati pensiero che ti avvinghi
a richiami di altri tempi
via immagini di amaro e miele
non lasciatemi cadere in tranelli:
tutto è già accaduto e passato
e nulla si riprodurrà mai più!
Su rendimi quiete e dimenticanza
turbine di memorie!
Angelo Michele Cozza
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