Occhi dolcissimi, velati di assenza,

vuote le labbra senza memoria.

I lemmi sciancati dal senso incompreso

e l'azzurro di mare in tumulto di cuore.

Come uno straccio, cappotto dimentico,

ingombra il letto senza turbare.

Ti guardo, leggo le pieghe dei lustri d'anni

che dentro la mente han lasciato immondi danni.

Sorridi al mio nulla che tempesta nel cuore

mi piange la mente leggendo l'Amore.

Mi scuote lo spirito spento

in questi versi senza colore

e non posso evitare il tondo languore,

per me, per lei, per sordo Dolore,

pianto d'occhi e pianto d'afrore

morde l'addome il composto dolere.

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