Scivolano sinuose tra umide coltri,
pause tra note d'un pentagramma.
Sono virgole nella notte, sono colore,
come il succo maturo del melograno.
Vergate d'infinito scuotono di lemmi
e nell'ortografia dei si e dei baci
governano rannicchiate in folate di vento
che ogni movimento acquietano e disfanno.

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