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Scritto da Francesco Marco Narrastrofe. Pubblicato in Poesie il 28 Giu 2017.
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Sono trascorsi mesi da ieri,
sono passati brividi sulla schiena,

Anche il miglior chiaro di luna 
è morto al suolo di strada,
ucciso ogni giorno, a forza d'esser ammazzato.

Per questo pensavo 
saresti stata, domani,
nostalgia indefinita.

Pensavo non avrei saputo 
nemmeno se fosse stata
mestizia mia o lasciata li da un qualcuno

illustrazioni su pareti distanti
che tentano qualcosa che non so
in altra lingua in disuso senza parole.

Solo perché ti leghi a qualcuno,
annodi tre volte cent'anni,
sono passate, da ieri, epoche a fior di pelle

e mentre penso questo
mi è concessa, dagli dei,
la consegna delle donne.

e rincorse finite di glorie raggiunte
a riempirmi l'anima 
di prestigiosa desolazione.

Io, di te, bestemmio temporali
come zampillo invoca Nilo miracoloso, 
terrificante e meraviglioso.


Francesco Marco Narrastrofe

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C'è chi dice no, c'è chi dice no, io sono un uomo. (V.Rossi)
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