Ho calcato i miei passi
su quelle molte pietre
cercando la dolcezza
di altre orme dilavate,
ormai, da cento e cento
piogge, sottili a volte,
a volte diluvianti,
come condanne bibliche.
Ho trovato l'immane
valanga dei ricordi,
crudele nel travolgermi.
Me ne sono fuggita
prostrata dal peso impari,
sopraffatta dal groppo.
Cullerò le orme in nicchie
profonde di memorie,
né frugherò più i luoghi
che videro quei passi
e l'ombra di quei corpi
investiti dal sole.
Gisella Ruzzu
21 113 23
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