Scritto da Cristiano Sias. Pubblicato in Poesie il 17 Dic 2016.
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Non mi chiamarono mai più.
Quando mi lasci guardare il cielo terso
È la mia amante, anche oggi, e mi accarezza
mi ha detto: ti amo! fin dal primo giorno.
È la mia amante, e non lo sapevo,
perché ero bravo gentile diligente affascinante.
Mi ha detto: ti amo! Mi abbraccia e mi rispetta,
ma non c’è fretta, mi dice, non c’è fretta.
Perché sei buono simpatico appassionante e gentile diligente affascinante.
Nessuno ti amerà più di me
perché nessuno potrà darmi più di te
e ora vado, e forse poi ritorno,
per amarti come il primo giorno,
sono certa che sarai ancora lì, ad aspettarmi sempre più innamorato
perché sei dolce malinconico un poco matto,
anche se tu non mi dai – mai – retta.
Ma non c’è fretta, ti dico, non c’è fretta.
Finché la vita ti darà sostanza,
vivi l‘attesa, la tua incostanza, vivi la resa e il desiderio di me,
ch’io gelosa non sarò mai di te
perché sei giusto fedele un po’ distratto, perché ti ho amato
e non lo sapevo,
quando il tuo sguardo mi cercava lontano
ero al tuo fianco,
mano nella mano.
Signora Morte, più delle mie ore
più del buio, dei rifugi e la fantasia
tu sarai mia, come io sarò tuo,
ci ameremo
mentre la gente aspetta
e nessuno ti amerà più di me
perché nessuno potrà darmi più di te.
Perché sei brava appassionante gentile diligente affascinante.
Perché sei dolce sincera malinconica un poco matta giusta fedele e mai distratta.
E non c’è fretta, lo sai, non c’è fretta
sai che ti amo così, calma e serena
quando mi lasci abbracciare l’infinito
e sorridi perché io, come te,
ti dormo accanto
sognando di essere diverso.
Finché la vita ti darà sostanza,
vivi l‘attesa, la tua incostanza, vivi la resa e il desiderio di me,
che geloso non sarò mai di te,
perché sei l’unica che mi sa capire
quando mi lasci guardare il cielo terso
e senza fretta, mi baci, e un’altra notte
mi avviserai il giorno dell’ultimo verso.Cristiano Sias
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