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Biscotti posati su tovaglie di lino
riflessi di luce sul latte caldo
anche oggi abbiamo gli occhi stanchi
in questo giorno che si rifà colore.
È vero, non parlo mai di te
delle vite che insieme abbiamo vissuto
immobile davanti al tuo richiamo
ti rivedo ogni sera molto tardi
al mattino appena un saluto distratto
per non sentirmi chiedere dove vai
fino ad oggi dove sei andato,
solo uno sguardo ai tuoi capelli bianchi
senza farti mai sorrisi o domande
perché tanto tu sai tutte le risposte.

Le mie parole sono radioline mute
vibranti di dolcezza dentro me
con il suono lontano della tua voce,
se ti sfuggissi ora mi sentirei colpevole
ascoltando i tuoi pacati rimproveri
davanti alla mia testa piegata,
se ti mostrassi i miei pensieri
mi accorgerei che già li conosci
sereno come sempre di restarti accanto
per avere ancora il tuo conforto
anche se ho torto, o ragione
ti rivedo sul brillare del mare
con il chiarore dei tuoi occhi
turbato appena dal mio eterno brontolare.
Non ho mai smesso di giocare
laggiù alla fine del sentiero
guardando ogni tanto per vedere se ci sei
col sorriso pieno della poesia che mi hai lasciato.
Quando ritornerai solo io sarò qui,
voglio che mi ritrovi come ero
con quella stupita tristezza
che solo tu sapevi capire.
È vero, non ti parlo mai
mi sembrerebbe di parlare a me stesso
tenendomi per mano e ricordando
di non sprecare neanche un minuto
della vita che mi hai dato,
con i miei capelli oramai come i tuoi
con i piedi saldi della tua saggezza
quella lentezza che ti faceva sospirare
sempre guardando il brillare del mare.

Forse un giorno fra quelle onde
getterò la tua foto ingiallita
prima che qualcuno si chieda chi eri mai
tu che sei la mano del mio cuore addormentato
in tutti i miei dubbi di uomo solo
in tutti gli istanti che ho vissuto
della vita che mi hai dato.


Cagliari 27/1/1974 - Nice (France) 5/11/2001

A Francesca Corrias, a tutte le mamme del mondo che non ci sono più.

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