Grava canicola rovente su arsi bronchi,

vecchiezza di flora un dì verdeggiante.

Picea biscia  sonnecchia distesa

su aprico sasso strappato alla terra.

Friniscono cicale gaudenti

abbriccate su rami rugosi

e su strameggiato stradone,

siccitoso ragnatelo

tra piante dall'arido stelo,

s'inseguono lucerte in rito d'amore

cercando ricetto nel dioico lentisco

o nei rovi dai dolci frutti d'aprone.

Frotte di secolari ulivi,

cavi i tronchi e scarni i rami,

al suon del vento,

danzan giulivi

con strormir

di chiome ondeggianti

or verdi or argentee,

ad invocar avara pioggia

che qui non si concede.

Abbagli di luce cocente

che abbrucia d'intorno

su stipe d'oro scintillante

che all'occaso s'accende di rosso

Afa ristagna nei campi

della calura agli ultimi vampi

 

                                                   Gianfranco Pasanisi

 
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