Premessa

Nel maggio del 2007, non so per quale particolare motivo, il pensiero a mia madre è stato più forte del solito da quando il 22 Settembre 1989 l'ho persa. Così è nata questa poesia che nel luglio del 2008 ho deciso di rendere pubblica. Quando guardiamo alle nostre esistenze e a quelle che nel tempo diventano sempre più saldate al nostro io, si ha quasi l'idea che il personale bagaglio di affetti e sensazioni non possa essere "esportato". Credo che tutto ciò avvenga per un’errata interpretazione del delicato pudore o della delicata gelosia per tutto quanto attiene alle nostre esperienze più intime. Mia madre é mia e mia resterà per il resto dei tempi, naturalmente, ma ho voluto pensare a quanti, nel ricordo della propria, non trovano la forza e il coraggio di esprimere dolore, tenerezza ed affetto. Spero quindi che qualcuno/a possa identificarsi in questi versi e a quel qualcuno/a ritengo quasi giusto regalarli. Faccio tutto ciò nell’assoluta felicità del dare e nel ricordo, indistruttibile, di mia madre.

 

A mia madre

 

Se il tempo la smettesse

di ricordarmi la tua assenza,

avrei più tempo di vederti qui,

in carne ed ossa,

fianco a fianco.

 

Infilerei le curve del tuo viso,

riempirei i solchi della tua vecchiaia

e toccherei i cieli di quegli anni

come accadeva sempre

quando tu mi sorridevi.

 

Da questa età che avanza

ti guardo e ti riguardo ancora.

Mi frusta a sangue, oggi,

la smania d’afferrarti tutta

ma... neanche un lembo del vestito a fiori!

 

Se il tempo iniziasse

a fare rotta in quel passato,

avrei più tempo di rivederti lì,

in carne ed ossa,

fianco a fianco.

 

Se mi desse finalmente retta,

raschierei i miei errori

come quando, alla lavagna,

cancellavo i nomi dei cattivi

quando entrava la maestra.

 

*

Stesura 2007

 

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