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Written by Antonio Balia. Posted in Poems on 02 Aug 2022.
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Vivo nello stupore il nuovo giorno  

per ciò che m’inviano dal mistero

con buio e  luce a dominare intorno.

 

Perseverante si è mostrato e vero 

pronto alla lotta comunque procedo    

per affrontare deciso il bianco o il nero  

e totalmente immerso nel buon credo     

solo quello dovrò quindi abbracciare            

e con più passione di farlo ora prevedo.       

 

So che mi dovranno processare                

e un giorno ciò si andrà affrontando           

in giro il male non mi deve pigliare         

anche se mi sta ben coccolando             

quello è soltanto mal persecutore            

con l’amore di Dio mi sto sposando.

 

Strano ricreato dal Signore         

voglio al predatore ora sfuggire         

e dal discernere lesto il tentatore      

che molto meno riesco a sentire   

per lo strano modo in cui m’invita       

e non vorrei più farmi perseguire.

 

Nel mistero della nuova vita                  

duro di testa il Signore mi ha creato        

così mi ha fatto per vita infinita         

e poter arginare il disgraziato          

dimenticarlo quindi quanto duro

e non restare di mente strapazzato.

 

Alle spalle lasciare voglio impuro             

il pregare è sempre più aggraziante          

e quando in ginocchio mi premuro          

di confessare quanto d’invischiante           

combinato giorni o istanti prima                   

e rivestirmi dell’abito elegante.

 

Il pensare non voglio che m’imprima             

potente impulso m’invita a pregare               

e al Signore così rinnovo stima                   

sempre di più sento doverlo amare                

lascio la sedia e col rosario prego                 

e nella stanza comincio a girare.

 

È il nove di giugno e mi congrego                

in campi maledetti, verdi e in fiore               

per annullare o amplificarmi l’ego                  

godo col bene e lotto col terrore                   

dall’essersi ancora concentrando               

e tal conferma non vi scuota umore.              

 

Conto i grani e sempre più girando               

intorno alla stanza e rinverdito                    

con gli arti che si vanno ribellando           

dal dolore sento che cadrò sfinito                   

preghiera però prende il sopravvento            

e il confine si estende all’infinito.             

 

Deciso allora dedico intervento                    

alle anime in parte condannate                      

tanto prego quindi che tormento                     

finisca e possano essere salvate                      

anche ai sofferenti penso in pena                   

perché gli siano pene eliminate.

 

Godendo mi sto la bella scena                     

dedicandomi ora ai peccatori                        

e non si ferma la potente piena                 

che dall’ardere salva in purgatori                 

e un’altra decina anche pensando                  

per virtù d’investire i confessori.                     

 

I suoi ministri restino pregando            

e professino l’amore dall’altare            

ma dal pregare che sta già volando               

schiena e gambe mi sento tagliare                 

e dal dolore che mi sta inseguendo             

sembra che mi debba oggi fermare.            

 

Dolori lancinanti sto sentendo                    

ma quel pregare è bello vi confesso                 

normalmente il cuore va battendo                 

fermarmi pare non mi sia concesso            

il dolore con l’amore si è sposato                    

e lo penso per come ora professo. 

 

Dolore che ora sento più marcato         

e vistosamente storpio nella via                     

senza pensare che sia condannato                   

per la Spondilolistesi malattia                      

dall’anella vertebrale scivolata                 

che mi terrà per sempre compagnia. 

 

La condizione diventa disperata

per i dolori mi sento sfinito                        

e se l’anella non sarà bloccata                     

resteranno pertanto all’infinito                      

e se non si potrà manco operare                   

che stiano finché non sarò finito.                 

 

Ma deciso proseguo col pregare                 

espellendo quei dolori dalla mente                     

e quando viene il ciclo a terminare                 

non riesco a pensare ad altra gente               

solo una bizzarria si va formando                   

e non la dico perché sarei demente.                  

 

Bizzarria che va più balenando                

all’esterno non deve però uscire                    

ma insiste l’accidente nel rimando                   

anche se sa che non voglio sentire                       

liberarmi devo quindi del pensato                 

che non vorrei dovermi poi pentire.  

 

Fiuto un forte odore di bruciato                    

in strano turbinare che produce           

penso di poter essere malato                   

e non separo il colore della luce                   

che in potenza cerca ora d’imporsi              

e ad esternarla solamente induce.               

 

All’esterno infatti vuol disporsi                  

comprovando me lo sta per bene                     

che fa di tutto per cercare ricorsi                    

e con prudenza spezzo le catene                    

cercando di capire chi non vedo                

e sperando che volga tutto al bene.            

 

 “Dio mio ti chiedo                                  

fa di me quel che ti pare                           

totalmente mi concedo                              

solo in te rappresentare”                                

e di fronte a babbo e mamma                   

scompare l’umano in alto mare.                  

 

Ardere mi sento come fiamma                

per la promessa che dentro sentivo            

e impelagato come in pieno dramma                

dal donarmi a ciò che non capivo                 

di pregare mi sono anche fermato                     

girando penso e non so se sono vivo.            

 

Concentrando mi sto sull’esternato                

che ancora non mi sento di approvare               

e col tornare indietro nel passato                     

rivedo quanto avuto anche da fare                 

e se dovessi prendere un abbaglio                  

ripensare dovrò quell’accettare.                  

 

Sono tremante se per ciò m’incaglio              

ed al centro di questo tormento                    

di certo c’è che morirò per sbaglio                  

tremendamente duro è l’intervento                

vivevo senza aver ciò presagito                       

e mai pensato ad un simile evento.                 

 

Nel vagare ho tutto via elargito                    

e di fronte a Mamma ora m’inchino            

per affermargli che sono pentito                 

anche infinito amore gli destino                  

e alla Misericordia mi concedo                   

con l’effetto di risorgere bambino.                 

 

Ad alta voce bene anche gli chiedo                 

che Dio di me possa avere pietà                     

e se oggi in lui davvero credo            

questa è l’ora della santa  verità                         

e per ciò che sto riconfermando                 

che ne abbia di aiutarmi carità.                   

 

Mi stanno ancora peggio provocando                

dall’essermi concesso prima volta                  

e nel nuovo che vado affrontando          

mi sento pure con la pelle morta                    

dai pensieri che stanno sorgendo                 

e per la concessione che mi è sorta.  

 

Oggi la mia vita sto uccidendo                     

perseguitato dal sì e dall’abiura

e neppure mi sto più rivedendo                       

ritrovando mi sto fuori natura                      

è pazzia ciò che vi sto mostrando             

dal non capire prova così dura.  

 

La promessa ormai sta già volando              

è duro il fato quando non discerno                

solo sulla mia pelle sto giocando                   

e se l’estate diventasse inverno                     

ugualmente lo si dovrà affrontare                

anche se in terra vivessi l’inferno.   

 

Ora ho solo voglia di pregare                  

il Santo Rosario con amore                       

e non lasciarmi quindi abbandonare                 

all’annientamento totale del cuore                    

allora a te pregando mi concedo                   

con la speranza di estinguere dolore.

 

E girando intorno mi rivedo                        

nella grande sala col mio pianto                  

formicolio nei piedi e mi chiedo                

se sta cominciando nuovo canto                    

è silenzioso e nelle gambe sale                

e manco più respira ora l’affranto.         

 

Pensando anche all’influenza del male            

prosegue zoppicante lì in preghiera               

sottrarsi vuole all’ambito infernale                 

in pregare che diventa una miniera                   

per come col piccone va’ scavando                   

e rivestirsi d’amore solo spera.                  

 

Sfuggito era l’andare lì pregando                  

veloce sento muovere i miei passi               

dal pregare mi sento anche volando               

non sono dal formicolio sconquassi            

e col nuovo andare che ritrovo                

nel vecchio spero più non si ripassi.

 

Benefico è il capire che ora provo              

ogni gamba sveglia è percepita               

cammino spedito e lo comprovo               

ciò mi sta capitando in questa vita                 

anni addietro mi sento riportato                  

quando del calcio giocavo la partita.     

 

E se prima non c’era risultato                   

ora stanno invece dominando                    

forti dolori e tanto affaticato                          

ero come stessi scoppiando                        

e però non so più che pensare                      

della nuova che si va affermando.               

  

Comunque spedito nell’andare                     

forti pedate in aria sto lenendo                      

il male in schiena voglio ricreare           

ma dolore più non sto sentendo                    

e se qualcuno fosse sul divano                     

di testa direbbe che sto uscendo.               

 

Ora m’importa solo che l’umano               

trasformato da quell’intervento                 

che non so sia buono o se malsano                 

e ancora sballottato da quel vento

fuori rotta sembra stia virando

in straordinario ardore dall’evento.              

 

Anche se dalla testa sto volando              

ascolta che nulla più m’importa              

ciò che è successo sto visualizzando           

e niente di quel male più riporta               

anche se a giorno e notte si era esteso             

e qualcuno ora lo butta fuori porta?           

 

Mamma l’esortare mio ha compreso         

con lei principalmente mi sposavo                

non ho mai per me nulla preteso                  

il male non vedevo e non pensavo                     

e questo, forse lei ha percepito          

trasmettendo ciò che agli altri davo.            

 

Mi ritrovo confuso e un po’ stordito                   

di Dio si riconferma la presenza              

ma di più sono forse sbalordito                       

al rivelarsi in così grande potenza                    

oggi ben dimostrata al prediletto                  

che un dì di Dio non pensava esistenza.         

 

La mente mia sovrasta l’intelletto                

dall’assillante pensare intervento                   

dell’umano emerge ogni difetto                     

fragile sono e mi strapazza il vento                

ma per nulla smetto di pregare                     

dall’ego allontanandomi a rilento.               

 

Risulta straordinario l’andare           

per l’impensato intervento di “Dio?”    

non vedo bene dove camminare                

separando forse mi sto dall’io                         

il lacrimare è compagno del pianto                 

e in petto rimbombante è il cuore mio.           

 

Si tratti spero d’intervento santo              

trasmettente la linfa dell’amore                      

e amore e pace mi restino accanto                  

per separarmi dall’ammaliatore                     

che solo al male ci lega abilmente            

e confondere ogni battito di cuore.             

 

Voglio vedere Dio dice la mente                    

ogni giorno lo sta desiderando                            

ma dal pianto non vedo più niente                

soltanto la preghiera sto gustando                

e nello straordinario vivo il giorno                

mentre ti sento accanto vigilando.              

 

Preghiera e pianto sono nell’intorno           

null’altro sento che intralcia la via                

da questi mi sento bene adorno                    

e con Dio solo mi voglio e così sia                   

riconfermato è dalla nuova piega      

il valore del darsi a Dio e Maria.             

 

Lascia idolo, mago e pure strega                  

e soprattutto fuggi via da te                      

e se questo il cuore più rinnega                

giorno e notte godrai fuori del sé                   

il Signore ben conosco ti dichiaro                

accogli ciò che leggi ora di me.                     

 

Anima e cuore soltanto mi apparo                 

non bastan mille penne a raccontare              

nel profondo di te più mi riparo                  

per sempre meglio quindi poter stare       

senza di te son cieco, sordo e muto            

e forse non potrei mai più pregare.           

 

Penso che non mi fosse ciò dovuto                       

comunque lo riporto con passione          

e se pensate che non sia avvenuto          

congiunti siete all’umana ragione          

non momenti terreni e non carnali                 

rappresentavano quell’operazione.                

 

Ciò che in chiesa è esposto negli annali          

risulta vi confermo tutto vero                       

dipinti e statue sono chiari segnali                  

a confermare santo celeste impero             

sereno seguo la bianca colomba          

riscaldante di luce del Mistero.               

 

Vi suoni questo canto più di tromba              

lo sto pensando bene ora scrivendo                    

finisce solo il corpo morto in tomba               

ma i fotogrammi non stanno morendo            

e non lascerò più Babbo e Mamma            

che ad altra vita mi stanno risorgendo.      

 

Fuoco mi hanno dato in viva fiamma           

di spegnerlo certo non mi permetto               

questa non è commedia e manco dramma       

e per spiegarla non mi esce di petto               

quando a Giovanna Rosa ciò dichiaro        

in te, mi dice, non c’è più concetto.                

 

Completamente pazzo gli comparo           

son cavolate ciò che stai narrando                

e più dal dì com’ero non le apparo              

e in casa ancora più la sto aiutando           

e nulla più mi stanca al lavorare                  

ed il patire chissà dove sta scemando.        

 

Sto terminando oggi di registrare                 

e dopo tanti anni dal guarire                     

precisamente affermo il raccontare                

dal giorno, lontano è quel patire                    

e con tanta forza grido forte                   

è stato lì il Signore a intervenire.   

              


Antonio Balia

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