caos

Giornata particolarmente piovosa con tuoni e fulmini!
Cosa fare?
Chiaramente non si esce, da questa parte della terra per la maggior parte dell’anno soleggiata, difficilmente ci si abitua a questo strano cielo grigio.
Rifletto su come spendere le ore di questo giorno che si annuncia quantomeno noioso . Mi guardo attorno, sistemare casa? Rimugino e mi guardo attorno, regna il caos!
Vorrei fare ordine nel caos, mi sdraio e chiudo gli occhi, immagino la mia casa con tutte le cose a posto, niente vestiti sulle sedie, gli armadi ben sistemati, niente libri sparsi per tutta la casa, niente colori e tele dappertutto , ma soprattutto, niente pezzetti di carta e cartoncini di tutti i generi sui tavoli.
Mi basta riaprire gli occhi e tutto svanisce!
Il caos, che mi conosce bene, se la ride delle mie buone intenzioni!
Ma questa volta non lo lascio vincere!
Da dove inizio?
Tento di mettere un po’ di ordine, apro una porta, è quella del ripostiglio (penso che tutti ne abbiamo uno), abbastanza grande dove sono ammucchiati scatole e scatoloni, non li apro da tantissimo tempo, non ricordo neanche cosa c’è dentro ciascuno di loro (accuso me stessa di essere proprio una persona disordinata, non potevo scrivere all’esterno cosa contenessero?).
Ne apro una a caso. Sorpresa!
Mi viene il magone, quello scatolone merita tutta la mia attenzione, lo tiro fuori dallo sgabuzzino , lo trascino fino al tavolo del salone e con delicatezza comincio a uscire tutti i pezzi della mia vecchia macchina fotografica professionale (grandangoli, obiettivi, zoom ). A questo punto i ricordi si affacciano prepotenti , vogliono rivivere nello splendore della giovinezza, quando, la mia “mania “ mi portava in giro e mi divertivo a cambiare i vari pezzi a seconda del risultato che volevo ottenere. Rivivo le mie lunghe passeggiate , persa ad osservare la natura e a fotografare di tutto (zone archeologiche, contadini, insetti e animali vari) , in modo particolare ricordo una foto, quella di una lucertola rara che sembrava d’argento (non ricordo il nome) . Chiaramente le foto erano quasi tutte in bianco e nero, un fascino incredibile.
Ho viaggiato per anni in diversi parti del mondo e ho portato quasi sempre con me quel borsone grigio abbastanza pesante che conteneva quella preziosissima macchina fotografica e tanti rullini. Adesso, purtroppo, come tutti, mi servo del cellulare che sicuramente è più comodo ma non ha il fascino di quella macchina.
Mi accorgo che quello scatolone contiene anche tanti album fotografici, ne apro uno a caso. In pochi secondi la mente si lascia andare in un viaggio nei ricordi attivando emozioni che partono dal cuore.
Richiudo lo scatolone, lo riporto dov’era ripromettendomi di riaprirlo a breve tempo, ma so già che tempo ne passerà parecchio.
Ringrazio il caos che mi ha fatto rivivere quei momenti .
Mi convinco che il caos e il disordine sono , forse , un’opportunità di crescita personale e fonte di creatività e che, alla fine, il caos fa bene alla vita.
Mi guardo attorno, lascio che il caos continui a regnare e, come disse Marcello Mastroianni in un film: “ Questa confusione sono io…io come sono, non come vorrei essere”, per adesso mi accetto come sono, mi siedo al computer e vi lascio le mie convinzioni sul caos.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate

Piacevole lettura, ma ti correggo, non tutti hanno un ripostiglio, io per esempio non ce l'ho, ma sono anche per questo la dimostrazione che non ci sia nulla di più costruttivo del caos ordinato, che trovo decisamente più intrigante dell'ordine caotico. Ambiente e mente posso influenzarsi a vicenda, ma se dormi sotto un ponte te ne infischi del caos, pensi solo al freddo o la pioggia. A sopravvivere insomma. Che si sfoghi pure, facciamogli una bella pernacchia. Ciò che conta è il risultato. Parola di un pigro che non sa stare un secondo senza fare nulla. La maglia sulla tastiera, i libri in pila per terra, i calzini sulla lampada, che è la prima cosa che accendo al risveglio, così sono sicuro che li trovo subito. Parlo di me, non di altri, perché dagli altri spesso devi guardarti, sia caos o armonia, anzi spesso più con la seconda che con il primo. Ho scoperto insomma che il (mio) caos si può controllare, come il disordine e le pulizie di casa, che decidi tu quando risolverlo o farle, ma il controllo del caos richiede meno fatica, solo attenzione e capacità di osservazione. In fondo le energie meglio risparmiarle per altro, per ordinare i pensieri per esempio, o no?