china acquerellata

 

binario 12

 

Il lungo corridoio, poi la folla

ma è l’ultima barriera: dove vado,

 

tu destino lo sai.

Non voglio dire mai

“Chissa?” e allora rischio.

 

per sentire  me pure, stringo forte

i pugni trascinando la  valigia

che sobbalza, senza chiedere scusa

 

alla follia che suona come mille

campane: più dei lunghi e indifferenti

fischi di treni che vanno e che vengono.

 

A fine corsa tu sei lì. Io vedo

negli occhi tuoi la stessa luce mia

 

a spegnere i rumori ed il vociare

della gente che corre e non si ferma

 

ad ascoltare un suono

per noi antico e nuovo.

Si ferma invece il tempo,

 

però non so se è un treno

che ora ha saltato il turno

laggiù al binario quindici.

 

No, non c’è freddo su quel marciapiede. 

 

 

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