Non so dove finiscono i sentieri

percorsi a caso con incerti passi

che inseguono sul nascere pensieri

poi abortiti e persi lì tra i sassi.

 

So che le nubi mai si sono perse

giocando a nascondino con il sole,

con la sua luce che le rende terse,

incantate, incantevoli e mai sole.

 

Non so se le hanno,  ma le loro menti

non incupiscono guardando al mondo

che gira e a noi ispira quei tormenti,

tutti nostri , da farci andare a fondo.

 

Tu pure, albero, lì rimani immoto

e con te le farfalle, volteggianti

proprio sul ciglio a un passo dal vuoto,

a respirare il vento ed incuranti

 

d’ogni male, sensibili soltanto

alle luci, ai colori e ad ogni suono

della natura il cui eterno incanto,

pure per noi distratti, giunge in dono.     

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