L’adolescente seduta sul tappeto persiano

i vinili sopra.

La stanza girava come un trentatre sul piatto, 

il volume eco insostenibile

rimbalzava sulle ombre appese

dentro le scene di caccia alla volpe.

Negli angoli nascosti dal velluto dei tendaggi,

perivano gli intonaci e pizzicava

l’odore delle muffe che fiorivano bluette

ed io ero la vedette

nelle immature forme di una donna a divenire

e cantavo più alta la voce in maschera

caduta prigioniera di giochi non più innocenti.

Daniela Sulas

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