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La verità arrivava sempre da est
dopo l’annuncio del tenue chiarore
che nel rispetto inchinava ogni suono.
Ma nell’attesa di quel dolce inganno
dei silenzi a sfumare su crescenti
cime e pietose ugge celanti il sud
e il fiato della notte, dove ancor
mi nascondo, esibendosi ombre ignare
dell’empietà del mio sguardo, là che
al pensier m’è più caro, io mi fermo.
E come vera amicizia conforta
così i miei dubbi coloro, e ponendo
intorno il bello e confusi ricordi,
e il lento spegnersi, e l’amor diviso
e l’attesa di te, i passi riprendo,
un a uno, lieti d’essere ciascuno
la meta, grato ogni alito di vento.

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