Vorrei sapere cosa vedi quando osservi intorno.
Cosa canti dentro il tuo tacere.
Se ci sono rampicanti e tramonti nel tuo mondo
e se anche tu, alcune notti, le ascolti gemere.

Se guardi qui, in questo preciso mio momento.
Se hai tempo per pensarmi, o è solo il mio tormento.

Ma non preoccuparti di mie domande storte,
son sciocco e nelle mie notti inciampo.
Lascio queste parole alla tua cattiva sorte,
inversa stella, ascendente adunco,

che mentiva luce impropria dalla volta infinita,
sul maledetto giorno in cui tu eri nata.

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